I nostri atti ci seguono by Paul Bourget

I nostri atti ci seguono by Paul Bourget

autore:Paul Bourget [Bourget, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2012-06-24T22:00:00+00:00


III

IL PROCESSO SITNIKOV

«This above all, with thine ownself be true, Questo prima di tutto, sii vero con te stesso» fa dire Shakespeare al vecchio Polonius nell’Amleto. Ora, in queste semplici parole è compendiata l’intera psicologia dell’educazione anglosassone; e il nostro studente di Harvard, allevato così a lungo e con rigore in siffatta disciplina, non poteva contrastare più oltre all’evidenza di una verità su cui aveva tanto cercato di chiudere gli occhi. Avveniva di lui, mentre scendeva le scale della casa di monsignor Rougier, come succede al malato che si reca dal medico per consultarlo intorno a dei sintomi che gli davano pensiero: egli non voleva riconoscerne la gravità, il medico ha creduto suo dovere avvisarlo seriamente, ed ecco che nell’animo dell’illuso di poc’anzi avviene come un repentino mutamento d’opinione.

«È mai possibile che uno s’innamori di una donna conoscendola appena?» chiedeva a se stesso l’infelice giovane. «Sì,» rispondeva «una volta che la cosa è: io non penso che a lei, non vedo che lei, e anche in questo momento, dove vado?» Infatti, si avviava macchinalmente per il marciapiede di rue Las-Cases. «Verso l’unico luogo dove ho qualche probabilità di scorgerla. Sì, quel prete ha perfettamente ragione.» E lo riudiva pronunciare la frase che a lui aveva fatto tanta pena: «Questa nipote di Jean Croissy è l’ultima persona al mondo che voi potreste in coscienza amare e sposare». Ciò nonostante egli attraversò square Sainte-Clotilde e si avvicinava al negozio. Se la delicata e affascinante figurina fosse apparsa di là dalla vetrata, avrebbe egli avuto la forza di non entrare? Ma questa volta al banco c’era solo la vecchia che faceva la calza. L’espressione grave di quel viso consunto, le sue rughe profonde, la stanchezza di quella testa canuta china sul lavoro, tutto diceva un’esistenza accasciata di cui Patrick sapeva troppo bene la storia dolorosa; e perciò egli passò oltre rapidamente, e abbassando gli occhi. Ed ecco lo colpì un piccolo particolare che forse non avrebbe notato senza quel moto istintivo. Nel quadrello di legno che formava la parte inferiore dell’uscio si apriva una buca lunga e larga bordata di ottone lucido, che rivelava l’esistenza, nell’interno della bottega, di una cassetta da lettere destinata a ricevere la corrispondenza, e anche giornali e riviste, nel tempo che la bottega restava chiusa.

«Così almeno non sono obbligate a levarsi troppo presto per la distribuzione dei quotidiani mattutini,» pensò il giovane, associando in una medesima sollecitudine la nonna e la nipote.

E, subito dopo, fermando la mente sopra la sola Marie-Jeanne:

«Che gioia sarebbe per me, coi miei milioni, procurarle una vita d’agiatezza, se fra noi due non ci fosse quel che c’è!...».

Poi, abbandonandosi per la prima volta alla passione che gli sconvolgeva tutto il cuore:

«Come l’amo!» prese a dire a voce alta «come l’amo!...».

Era entrato nel giardino delle Tuileries in preda a questo fremito quasi convulso; ma già spuntava una reazione. Altre frasi di monsignor Rougier gli risuonavano dentro: «Un sentimento che non avete il diritto di nutrire... Agite da galantuomo... Abbandonate Parigi e la Francia...». Si lasciò



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